Economia e lavoro: meno precariato?

Il mondo del lavoro odierno lo sappiamo è estremamente complesso, il mondo del lavoro attuale richiede una grande elasticità non solo in entrata ma anche in uscita, in questi anni si è spesso parlato di norme che lo rendessero maggiormente elastico.

Proprio in questo senso sono state fatte delle scelte introducendo delle norme che andassero incontro alle aziende e proprio per questo motivo si è sacrificato di fatto il fattore stabilità in funzione di una politica più elastica per il mondo delle aziende.

Cercare e trovare lavoro è da un certo punto di vista diventato meno complesso rispetto a un tempo, infatti introducendo una normativa che di fatto ha autorizzato le aziende a poter assumere con contratti a termine, il mondo del lavoro si è movimentato.

Tuttavia questo sacrificio fatto in termini di elasticità e flessibilità per le unità lavorative che al mondo del lavoro si affacciano si è tradotta nel corso degli anni in una sorta di precariato costante che accompagna oggi il lavoro stesso.

Quello che oggi preoccupa è il fenomeno del precariato, le nome introdotte in anni passati hanno di fatto creato una condizione cronica in questo modo di concepire il mondo del lavoro, creando di fatto una moltitudine di precari cronici intrappolati in queste dinamiche.

Il governo Monti in questo senso si è mosso cercando di regolarizzare un settore quello della ricerca di un posto di lavoro diventato sempre più complesso e di fatto viziato da una precarietà diventata un vero e proprio fenomeno di disagio sociale.

La legge 92/2012 è nata per fare in modo tale di creare una sorta di regolamentazione a un settore quello del lavoro viziato da un uso eccessivo del precariato, un modo come un altro per le aziende per evitare rischi legati a mercati instabili.

Nello specifico questa legge inasprisce le tempistiche previste per un contratto a termine che finisce e un altro che può iniziare, stabilendo un tempo di 60 giorni tra un contatto a tempo determinato e l’altro, questo tempo si dilata poi a 90 giorni nel caso in cui il contratto abbia una durata superiore ai 6 mesi.