Secondo l’analisi condotta dalla nota società tedesca di consulenza strategica e aziendale Roland Berger, è Vienna, la capitale austriaca, per la seconda volta consecutiva ad essere in cima alla classifica Smart City Index, a seguire invece c’è Londra.
Gli esperti della società di consulenza tedesca hanno passato al setaccio ben 153 città in tutto il mondo.
Lo scopo è quello di individuare il miglior modello di best practise e applicarlo nel futuro.
Molte soluzioni intelligenti sono state messe in atto per affrontare diverse sfide quali, crescita della popolazione, l’ambiente, il traffico, la protezione del clima, nonché l’integrazione di soluzioni digitali a beneficio dei cittadini.
Secondo gli esperti però, tutte queste soluzioni possono sviluppare il massimo del loro potenziale, quando sono correlate e al contempo stesso allineate nella forma di una strategia Smart City, altrimenti il risultato sarà soltanto parziale.
In altri termini questo significa che, avere una strategia nelle mani è soltanto il primo passo, ma poi è l’implementazione che conta davvero, occorre dunque, lavorare sodo.
Vienna per esempio, ha integrato un approccio avanzato nei confronti della sanità elettronica, ed è la prima città a fornire dati pubblici in totale libertà.
Oltre a questo, ha introdotto un sistema di monitoraggio standardizzato per tutti i suoi progetti Smart City. Ovviamente tutto questo è coordinato da un organismo specifico, ovvero la Smart City Agency centrale.
Dalla strategia agli atti concreti
Diverse città hanno messo in atto una strategia di Smart City, il numero infatti è quasi raddoppiato, in soli due anni si è passati da 87 a 153, ma in realtà sono poche quelle che hanno integrato un’implementazione vera e propria e il problema risiede nella mancanza di un organo apposito che coordina il tutto.
Vienna, come accennato in precedenza, dispone di un organo centrale, così come Londra, per cui è chiaro che l’implementazione viene messa in atto e di conseguenza si riescono ad ottenere grandi risultati.
Ma oltre a questo aspetto, c’è un altro fattore che ha determinato il loro successo ovvero l’aspetto giuridico per quel che riguarda la protezione dei dati.
Tutti i governi nazionali che vogliono rientrare nel concetto di Smart City devono attuare una serie di normative per far sì che, chi di competenza possa avere il permesso di utilizzare i dati raccolti, e in quanto tali rimangono altamente sicuri per non essere divulgati per conto di terze parti.
Oltre a questo aspetto, è necessario che ci siano a capo degli organi competenti che esercitano una funzione di coordinamento caratterizzata dalle giuste competenze per poter portare avanti il progetto.
Gli enti decisionali centrali come la Smart City Agency di Vienna e il Chief Digital Officier di Londra sono ciò di cui le città hanno bisogno per mettere in pratica l’attuazione della strategia.
Fonte: economia austriaca
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