Sono numerose le materie plastiche su cui le industrie possono oggi fare affidamento, materie plastiche che risultano davvero molto vantaggiose rispetto ad altri materiali sino a qualche anno fa utilizzati sia dal punto di vista economico che dal punto di vista delle performance. Oggi vogliamo parlarvi di una materia plastica in particolare, il ptfe vergine o politetrafluoroetilene. Prima di andare alla scoperta di quali siano i pregi e i difetti di questo materiale, ci sentiamo in dovere di sottolineare che al polimero vergine vengono aggiunte altre sostanze prima di essere immesso sul mercato, prodotto finito con denominazione commerciale Teflon, di cui avrete sicuramente sentito parlare in molte occasioni. Le sostanze che vengono aggiunte al polimero vergine sono stabilizzanti e fluidificanti che consentono di migliorare le sue performance e di rendere possibili per questo materiale molto applicazioni diverse.
Detto questo, andiamo insieme alla scoperta dei pregi più importanti del PTFE vergine:
- Il coefficiente di attrito del PTFE è davvero molto basso, talmente tanto basso che è possibile parlare a tutti gli effetti di un lubrificante allo stato solido.
- Si tratta di un materiale antiadesivo.
- Il PTFE è inerte ad ogni genere di reagente chimico ed è insolubile fino a temperature di 300°C in qualsiasi tipologia di solvente. Il discorso cambia all’aumentare della temperatura: superati cioè i 300°C e arrivati al punto di fusione cristallino, alcuni olii hanno la possibilità di creare un rigonfiamento sulla sua superficie e in alcuni casi anche di riuscire a fondere il PTFE. Non inseriamo questo elemento nei difetti, perché si tratta di temperature davvero elevatissime, ben al di là delle necessità industriali più diffuse.
- Dalle considerazioni appena fatte, un altro vantaggio è quindi la resistenza alle elevate temperature, sino a 260°C.
- Resiste in modo eccellente alle basse temperature.
- Il coefficiente di trasmissione termica del PTFE è davvero molto basso e quindi è possibile parlare di un isolante termico a tutti gli effetti.
- Si tratta di un materiale non infiammabile e dotato di una eccellente stabilità.
- Resiste in modo impeccabili al contatto diretto e costante con gli agenti atmosferici e ai dannosi raggi UV del sole.
- Non assorbe acqua.
- Dispone di ottime qualità dielettriche, in un range di temperature e di frequenze davvero molto ampio.
- Sotto peso, offre una eccellente deformabilità.
- Si tratta di un materiale certificato come adatto a stare a contatto sia con gli alimenti che con l’acqua potabile.
Come potete vedere, la lista dei pregi che il PTFE possiede è davvero molto bassa. E per quanto riguarda i difetti? La lista come sarà in questo caso? Come ogni materiale, anche il PTFE ha dei difetti, ma la lista è davvero corta:
- Il PTFE ha una resistenza meccanica piuttosto scarsa.
- Resiste poco all’usura e tende quindi a rovinarsi nel giro di poco tempo.
- Le radiazioni possono compromettere il PTFE.
- Non sempre è possibile ottenere un’eccellente permeabilità ai gas, caratteristica che dipende dalla qualità delle materie prime, dalle tecniche di lavorazione utilizzate, nonché dallo spessore del materiale e dalla pressione.
Il PTFE è un materiale insomma davvero eccellente, che si presta proprio grazie a tutti i pregi di cui è in possesso, a molte diverse applicazioni. Può, ad esempio, essere utilizzato per la realizzazione di cuscinetti a basso carico, per le componenti delle industrie chimiche e petrolchimiche, per l’industria alimentare e per il settore elettrico.
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